La megabatteriosi è una patologia del tratto digerente di molte specie ornitiche. Le prime diagnosi di Megabatteriosi risalgono agli anni 80 dove si pensava fosse di eziologia batterica, poi meglio conosciuta come “Micosi 80” l’organismo in questione, invece, è un eucariote, e possiede le caratteristiche dei funghi.
Studi di fluorescenza hanno dimostrato che la parete cellulare del microrganismo contiene componenti di cellulosa e chitina che si trovano spesso nei funghi. Studi in microscopia elettronica hanno rivelato la presenza di nuclei eucariotici con una membrana nucleare.
Studi ultrastrutturali hanno dimostrato un bordo compatto di fimbrie all’interno dello strato esterno della parete cellulare che è tipico di funghi inferiori. I megabatteri hanno strutture nuclei-like e una parete cellulare più spessa (fino a 100 micron di larghezza) rispetto ai batteri. Infine, con l’ibridazione in situ a fluorescenza dell’ RNA ribosomiale è arrivata la conferma che i megabatteri sono in realtà cellule eucariotiche e fungine.
Gli Ascomiceti sono funghi che producono le spore ( ascospore ) all’interno di una particolare cellula denominata asco. Tali funghi colonizzano i più svariati ambienti, sono, infatti, saprofiti, simbionti o parassiti e costituiscono una classe ricchissima di generi e di specie.
Il lievito Ascaromicete appare positivo alla colorazione di Gram, con struttura simile ad un grande bacillo che misura da 1 a 5 µm di larghezza e da 20 a 90 µm di lunghezza.
Epidemiologia:
I megabatteri sono stati isolati anche in volatili clinicamente sani. Molti studi hanno accertato che circa un terzo dei volatili colonizzati dal megabatterio non mostra alcuna manifestazione clinica della malattia, né lesioni evidenti. Considerando la via di trasmissione sono però eliminatori del fungo.
Fattori predisponenti:
Segni clinici :
Diagnosi :