L’esame istologico è considerato ad oggi la tecnica gold -standard per la diagnosi finale di molte malattie e consiste nella valutazione ed interpretazione microscopica delle alterazioni morfologiche in un tessuto.
Seppur dotata di un elevato potere diagnostico, l’istopatologia di routine (sezioni di tessuto colorate con ematossilina-eosina) non sempre è in grado di fornire una diagnosi di certezza. Questo perché esistono diverse entità patologiche che condividono uno stesso quadro istologico, o, nel caso delle neoplasie, a causa di una scarsa differenziazione di quest’ultime.
Sono quindi spesso necessarie colorazioni istochimiche o immunoistochimiche speciali per aiutare l’identificazione di agenti eziologici o dei tipi cellulari coinvolti in quel processo patologico. Non da meno, la contestualizzazione delle lesioni al quadro clinico può essere determinante nella formulazione di una diagnosi più accurata.
Per questo motivo, il confronto tra il clinico ed il patologo è sempre di fondamentale importanza.
Le colorazioni istochimiche sono colorazioni con specifiche affinità per determinati composti organici.Servono ad incrementare l’accuratezza della diagnosi, permettendo per esempio di confermare la natura mastocitaria di talune cellule rotonde (colorazione di Giemsa) e di evidenziare la presenza di batteri Gram-positivi (colorazione di Gram), miceti (colorazioni PAS e Grocott) e micobatteri (colorazione Fite-Faraco) all’interno delle sezioni di tessuto esaminate.
L’esame immunoistochimico consiste nell’evidenziazione, attraverso anticorpi, di marker proteici espressi in maniera specifica dalle cellule dei diversi tessuti (epiteliali, mesenchimali, cellule rotonde, etc). In questo modo, è possibile identificare con una maggiore accuratezza il fenotipo, ovvero il tessuto di origine di una neoplasia, venendo in supporto al quadro morfologico dell’ematossilina-eosina in corso di sospetto diagnostico. L’esame immunoistochimico è inoltre fondamentale per l’immunofenotipizzazione dei linfomi (T o B) e talvolta applicabile anche all’identificazione di agenti eziologici come la Leishmania spp.
I campioni vanno fissati in formalina tamponata al 10% rispettando un rapporto campione-formalina di almeno 1:8. I tessuti devono essere inviati in contenitori di plastica a tenuta stagna o con doppio tappo, e con diametro del contenitore e del relativo foro di entrata superiore a quello del campione non ancora fissato.
Per l’invio di campioni di grosse dimensioni, consulta il nostro listino. Per tutti i tuoi dubbi, siamo sempre disponibili a fornirti indicazioni utili al miglior campionamento delle lesioni da inviare per l’esame istopatologico, contattaci all’indirizzo: istologia@i-vet.it o info@provetlab.com .
L’anamnesi recente e i dati anagrafici del paziente sono di fondamentale importanza per formulare una diagnosi corretta. Specie, età, sesso e stato sessuale del paziente, insieme al quesito diagnostico che includa localizzazione e aspetto clinico della lesione, dovrebbero essere sempre presenti nei moduli di accompagnamento alla richiesta d’esame. In aggiunta, possono risultare di grande aiuto anche la diagnostica per immagini collaterale, o eventuali note sulle terapie già affrontate (in dermatologia, ad esempio).
Se qualcosa di un referto non ti è chiaro o vuoi discutere del caso con il Patologo, puoi chiedere alla nostra segreteria di laboratorio, oppure accedere direttamente al link “Staff scientifico” oppure scrivere a: istologia@i-vet.it, specificando sempre il numero di accettazione/richiesta del caso su cui vuoi ricevere consulenza. Il patologo refertante ti ricontatterà direttamente via e-mail o telefonicamente.
Antonella Rigillo → DVM, PhD, Dipl. ECVP, Responsabile Istopatologia I-Vet/Provetlab
Aree di principale interesse: Patologia splenica, Patologia dell’apparato linfoide, Citologia, Patologia generale.
Aree di principale interesse: Patologia generale.
Prof. Giancarlo Avallone → DVM, Phd, Dipl. ECVP, consulente
Aree di principale interesse: Neoplasie dei tessuti molli.
Prof.ssa Barbara Bacci → DVM, PhD, Dipl. ECVP, consulente
Aree di principale interesse: Patologia dell’apparato digerente e respiratorio.
Prof.ssa Barbara Brunetti → DVM, PhD, Dipl. ECVP, consulente
Aree di principale interesse: Patologia della mammella, Patologia dell’apparato digerente e respiratorio, animali esotici.
Prof.ssa Chiara Giudice → DVM, PhD, Dipl. ECVP, consulente
Aree di principale interesse: Patologia oculare, neoplasie melanocitarie.
Prof. Giuseppe Sarli → DVM, consulente
Aree di principale interesse: Patologia della mammella, Patologia dell’apparato genitale maschile e femminile.