Il Coronavirus è un virus saprofita presente in ambiente intestinale.
In alcuni casi (immunosoppressione, alta carica virale ecc.), specie quando il virus intestinale aumenta il proprio grado replicativo, possono insorgere mutazioni che provocano la comparsa di varianti virali patogene con un tropismo maggiore nei Monociti piuttosto che negli enterociti.
I Monociti veicolano il virus mutato in organi bersaglio (linfonodi meseraici, omento , pleura,meningi, uvea retina ecc).
La comparsa della sintomatologia da FIP dipende dalla risposta cellulomediata e umorale del soggetto e quindi dalla sua situazione immunitaria.
L’età di infezione varia dalle 9 settimane (dopo l‘effetto degli anticorpi colostrali) ed in particolare in età inferiore ai 3 anni, in particolare dai 4 ai 16 mesi.
In caso di infezione da FIP conclamata, il rischio di contagio da gatto a gatto è abbastanza rara.
Nei soggetti che eliminano il Coronavirus intestinale (non patogeno) mediante feci, il rischio di contagio, e di conseguente mutazione da FeCV
(non patogeno), in FIPV (patogeno) è più elevato (7 – 10%). Per questo, in allevamenti, è consigliabile allontanare o isolare gli eliminatori del FeCV intestinale, ricerca effettuata mediante PCR da tampone rettale con almeno tre prelievi, in quanto l’eliminazione del virus FeCV non è costante.
Abbiamo due forme cliniche di FIP:
Forma essudativa: Causata da una risposta immunitaria prettamente umorale e che colpisce soprattutto le sierose causando un essudato infiammatorio da citrino a lattescente (chiloso), con PT > 3,5 g/dl ed una cellularità rappresentata da un infiltrato piogranulomatoso su sfondo proteinaceo.
Forma secca: Causata da una risposta immunitaria prevalentemente cellulomediata presenta forme cutanee ed enteriche con perivasculiti granulomatose.
Parametri che aiutano nella diagnosi di FIP |
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ELETTROFORESI SIERICA: | Nei gatti affetti da FIP rieviamo un A/G bassa ed una gammopatia policlonale spesso superiore al 32% visibile nel grafico dell’elettroforesi *(segue grafico elettroforesi) |
PARAMETRI BIOCHIMICI: | Aumento delle Proteine Totali, Aumento delle proteine di fase acuta come l’amiloide sierica SAA ( spesso 20 volte oltre il range massimo) o l’alfa 1 glocoproteina acida AGO (> 3 mg/ml) |
SIEROLOGIA: | Il test IFAT è un test che presenta una aspecificità e va quindi utilizzato in associazione con altre analisi (elettroforesi , proteine della fase acuta ecc.) |
PCR da tampone rettale: | Utile per individuare i soggetti eliminatori di FeCV (intestinale saprofita) che aumentano le probabilità di una mutazione in FIPV (patogeno). |
PCR da liquido di versamento: | Utile per individuare i soggetti portatori o malati di FIP. E’ infatti improbabile trovare il virus intestinale FeCV in altre sedi che non siano l’intestino. |
Citologico su liquido di versamento: | Anche se la risposta infiammatoria della FIP a livello di sierose appare aspecifica, questo esame è utile per escludere altre patologie (chilo, neoplasie, trasudati, insufficienza cardiaca ecc). |
ISTOLOGIA : | Biopsie a carico del mesentere, linfonodi mesenterici e fegato. |
*Segue referto con grafico elettroforesi esplicativo gatto con FIP: